La festa di San Martino di quest'anno ricorda, in particolare, il cinquecentesimo anniversario della realizzazione della statua (1518) di San Martino scolpita dall'artista Stefano da Putignano.
Dal 1773 circa la statua dorata, raffigurante il santo in paramenti vescovili, è situata al centro dell'altare maggiore custodita in una nicchia marmorea aperta, ben visibile sia frontalmente che dal coro ligneo. Naturalmente mi riferisco al patrono della mia città natale, Martina Franca!
In questa occasione mi è ritornato in mente un antico canto dedicato a San Martino che molti anni fa suonavo col coro della Santa Famiglia, l'Iste Confessor. L'introduzione fatta col clarinetto e poi a seguire tutto il coro con l'accompagnamento dell'organo. Ho deciso di risuonarlo ma questa volta con tutta la banda cittadina.
A questo punto inizia la mia curiosità su questo inno, oltre lo spartito e le tradizioni vocali...
L'inno Iste Confessor è stato composto probabilmente durante l'VIII secolo come omaggio e venerazione di San Martino e poi utilizzato per tutti i santi che non avevano un inno proprio (forse, successivamente modificato in "Iste Confessor Domini Colentes [...]"). Di seguito l'inno completo nella versione "Dómini sacrátus":
Latino
Iste conféssor Dómini sacrátus,
festa plebs cuius célebrat per órbem,
hódie lætus méruit secréta
scándere cæli.
Qui pius, prudens, húmilis, pudícus,
sóbrius, castus fuit et quiétus,
vita dum præsens vegetávit eius
córporis artus.
Ad sacrum cuius túmulum frequénter
membra languéntum modo sanitáti,
quólibet morbo fúerint graváti,
restituúntur.
Unde nunc noster chorus in honórem
ipsíus, hymnum canit hunc libénter,
ut piis eius méritis iuvémur
omne per ævum.
Sit salus illi, decus atque virtus,
qui supra cæli résidens cacúmen,
totíus mundi máchinam gubérnat
trinus et unus.
Amen.
Italiano
Questo consacrato confessore del Signore,
del quale il popolo celebra la festa in tutto il mondo,
oggi ha meritato di salire
sino ai luoghi appartatidel cielo.
Egli fu pio, prudente, umile, pudico,
sobrio, casto e quieto,
mentre una [condotta di] vita risoluta
animava le membra del suo corpo.
Presso la sua santa tomba
vengono in gran numero rese alla salute
le membra degli ammalati,
da qualsiasi morbo fossero oppressi.
Da qualunque luogo ora di buon grado
il nostro coro canta questo inno in suo onore,
affinché ci gioviamo in ogni tempo
dei suoi devoti meriti.
Sia salute, onore e potenza
a Colui, che, risiedendo sopra il culmine del cielo,
regge la macchina di tutto il mondo
Trino ed Unico.
Amen.
(traduzione in italiano tratta dal forum Cattolici Romani)
L'inno di per se non invoca o indica San Martino ma si presuppone che sia dedicato a lui per via della terza strofa dove viene indicato il pellegrinaggio sulla tomba del Santo di Tours da parte di malati in cerca del miracolo. Inoltre "Iste Confessor"->Questo Confessore, indica un santo che ha professato la fede Cristiana senza subirne il martirio, San Martino, vissuto nel IV secolo è uno tra questi anzi, uno dei primi confessori cristiani.
Questo inno è stato musicato ed arrangiato in vari modi. Si parte dalle prime versioni in gregoriano (anonime) fino ad arrivare ad autori come Mendelssohn, Frescobaldi, Monteverdi, Perosi, etc...